sabato 11 luglio 2009

Il mio nome

Ida
Da una ricerca sul Web ho scoperto che sono esistite diverse donne (Sante e Beate) con il nome Ida. A questo punto io non so più quando festeggiare il mio onomastico...La mia nonna paterna mi diceva che l'onomastico ricorreva il 13 aprile. Comunque ecco qui di seguito tutte le notizie su "Santa Ida":
1. Sant' Ida (Idda) di Fischingen - 3 novembre - Martirologio Romano: Presso il monastero di Fischingen nel territorio dell’odierna Svizzera, santa Idda, monaca di clausura.

2. Sant' Ida (Ita) Monaca a Nivelles - 8 maggio - m. Nivelles (Francia), 8 maggio 652. Sposa di Pipino di Landen, madre di Gertrude di Nivelles e di Begge, costruí nel 640 il monastero di Nivelles, per consiglio di s. Amando ponendovi la propria figlia Gertrude come badessa. Morì dodici anni piú tardi (l'8 magg. 652) e fu sepolta nella chiesa di S. Pietro. La sua festa si celebra l'8 maggio. Etimologia: Ida = battaglia, guerriera, dall'anglosassone. Il nome “Ida” compare già nella mitologia greca, ove designa un monte dell’isola di Creta nel quale secondo il mito, Gea, la dea terra, avrebbe nascosto il piccolo Giove, per sottrarlo al padre Saturno, il tempo, vorace divoratore di ogni cosa ed addirittura dei propri figli. In realtà alla santa venerata oggi fu conferito il nome germanico “Itta”, che solamente in un secondo momento fu assimilato ad “Ida”. Itta apparteneva al popolo dei Franchi, che a quel tempo era ancora un popolo di rudi guerrieri. Figlia del conte di Aquitania, ancora alquanto giovane sposò il beato Pipino di Landen, maestro di palazzo del re Dagoberto II d’Austrasia e dunque uno dei maggiori dignitari del regno. Dopo il primogenito Grimoldo, che successe al padre Pipino, nacquero due figlie Begga e Gertrude, che furono rispettivamente badesse di Andenne-sur-Meuse e di Nivelles e sono venerate anch’esse come sante. La cura della famiglia non distolsero però Itta dalle sue devozioni religiose e dai suoi impegni spirituali. Cresciuti i figli, Itta e Pipino, anziché investire le loro ricchezze in beni da trasmettere agli eredi, preferirono dedicarsi alla fondazione di un grande monastero benedettino investendo così le loro risorse. Vide così la luce il monastero femminile di Nivelles nel Brabante, cioè nell’attuale Belgio, tra Bruxelles e Charleroi. Tra le prime ad entrarvi per vivere secondo la Regola di San Benedetto vi fu Gertrude, loro giovanissima figlia, che dichiarò dinnanzi alla corte franca di scegliere la vita religiosa e di preferire l’obbedienza al Creatore piuttosto che l’autorità regia. Pare infatti che il re Dagoberto stesse ipotizzando un matrimonio con lei. Entrata nel monastero, ne venne eletta badessa all’età di appena vent’anni per le sue eccezionali qualità. Alla morte di Pipino, anche sua madre Itta si congedò dalla vita del mondo e si ritirò come semplice monaca nel monastero di Nivelles. Deposte le vesti di fondatrice, Itta divenne esempio vivente di come la santità si possa trasmettere non solo con il sangue, da genitori a figli, ma anche nel verso contrario a quello naturale, dai figli ai genitori. Così a Nivelles, in una clima di profonda spiritualità, si invertirono i normali rapporti tra genitori e figli. La madre, anziana e sapiente, si trovò a doversi sottomettere umilmente e silenziosamente alla figlia e la giovane fanciulla, investita di una autorità trascendente dalla sua giovane età, divenne guida saggia e discreta di colei che l’aveva generata nella carne. Questo incredibile cammino le portò a santificarsi entrambe vicendevolmente. Quando Ida morì, l’8 maggio 652, il monastero di Nivelles perse non solo la sua fondatrice, ma soprattutto la più modesta tra le sue religiose e la badessa Gertrude perse, oltre che la propria madre, la più obbediente delle sue figlie spirituali.

3. Beata Ida di Boulogne Contessa - 13 aprile 1046 - 13 aprile 1113. Nata nel 1046, sposò il conte di Boulogne, al quale diede tre figli diventati illustri: Goffredo di Buglione, comandante della prima Crociata e conquistatore di Gerusalemme, di cui fu il primo re cristiano, Eustachio III che succedette al padre come conte di Boulogne e Baldovino, a sua volta re di Gerusalemme dopo il fratello; ebbe anche varie figlie. Si era sposata a 17 anni, per obbedire ai genitori; il marito non ostacolò mai la sua attività religiosa e la sua carità. Volle allattare essa stessa i figli nella speranza che ricevessero col primo nutrimento la disposizione alla religione; e quando crebbero ne curò personalmente l’educazione. Disprezzava le vanità, il futile splendore mondano; mortificava il corpo sotto il ricco abito che portava per forza. Spargeva i suoi doni sui bisognosi d’ogni sorta: indigenti, malati, pellegrini, vedove, orfani. La sua delizia era occuparsi di loro. Ma altresì si occupava delle chiese da restaurare e salvare dalla distruzione. Morto il conte suo marito, poté disporre liberamente dei suoi beni e fondare diversi monasteri. Ebbe un direttore di coscienza eccezionale, sant’Anselmo, futuro arcivescovo di Canterbury, sotto la cui influenza favorì la riforma monastica nelle Fiandre. Non prese l’abito benedettino, come si è creduto, ma ottenne da sant’Ugo l’aggregazione spirituale a Cluny, così da potersi considerare oblata secolare dell’Ordine benedettino. Morì il 13 aprile 1113. Molti fatti gloriosi della prima Crociata furono attribuiti alle sue preghiere. Martirologio Romano: Nel monastero di Santa Maria presso Wast nella regione di Boulogne in Francia, beata Ida, che, vedova di Eustachio conte di Boulogne, rifulse per la sua generosità verso i poveri e per lo zelo del decoro della casa di Dio. Sposa di Eustachio II, conte di Boulogne, Ida fu madre di Eustachio III, di Goffredo di Buglione e di Baldovino, re di Gerusalemme. Grande benefattrice delle chiese e dei poveri, dopo la morte del marito fondò diversi monasteri: Saint-Wulmer a Boulogne per i Canonici Agostiniani, Saint-Michel-du-Wast per i monaci cluniacensi. Fece considerevoli donazioni alle abbazie di Saint-Bertin, Bouillon e Afflighem, favori la riforma di Cluny sotto l'influenza di s. Anselmo di Canterbury che con lei rimase in corrispondenza epistolare. Questo particolare sottolinea il ruolo che il santo arcivescovo ebbe nella riforma monastica nelle Fiandre. Ida non prese l'abito benedettino, come si è creduto (Holweck, p. 500), ma ottenne da s. Ugo l'aggregazione spirituale a Cluny, cosi da potersi considerare oblata secolare dell'Ordine Benedettino. Morì il 13 apr. 1113 e fu sepolta nella chiesa di Wast (notiamo che molte notizie biografiche leggono, a torto, Saint-Waast, invece di Wast). Nel 1669 le sue reliquie vennero trasferite presso i Benedettini del S.mo Sacramento a Parigi, i quali le portarono con loro quando, nel 1808, si stabilirono a Bayeux, luogo in cui sono ancora custodite (una reliquia, tuttavia, venne lasciata a Wast). La festa di Ida che si celebrava nell'antica diocesi di Boulogne, venne poi autorizzata nelle diocesi di Arras e di Bayeux, quando queste adottarono il rito romano. La commemorazione della santa si trova in molti calendari medievali al 13 apr. Pure in quel giorno si ricorda la beata Ida di Lovanio, di cui si ignora però la data della morte. Per la santa madre di Goffredo di Buglione non si ha una rappresentazione iconografica ben caratterizzata, anche perché scarse sono le figurazioni che si hanno di lei. Tra queste, in genere assai tarde, è degna di nota la scultura lignea del settecentesco Georg Ueblherr nella chiesa austriaca di Engelszell che rappresenta la santa in adorazione del crocifisso.

4. Sant' Ida di Herzfeld Vedova - 4 settembre Westfalia, 766 ca. Herzfeld, Germania, 4 settembre 825. Fu la prima santa della Vestfalia. Nata nel 775, questa contessa franca fondò nel 790, assieme al marito, una chiesa a Herzfeld (diocesi di Münster), secondo le indicazioni ricevute in sogno. Nell'811 rimase vedova e si prese cura degli indigenti della regione fino al 4 settembre 825, giorno della sua morte. Ida, che veniva chiamata "madre dei poveri", fondò la prima comunità cristiana della Vestfalia meridionale. Fu canonizzata nel 980, data della prima "Identracht", la processione per le vie di Herzfeld con le reliquie della santa. Martirologio Romano: A Heresfeld nella Sassonia, in Germania, santa Ida, vedova del duca Ecberto, insigne per la carità verso i poveri e l’assiduità nella preghiera. È certamente uno dei più eclatanti casi di membri di intere famiglie e generazioni del Medioevo, votati alla vita religiosa, così sentita in quell’epoca. Santa Ida, nacque nel 766 ca. in Westfalia (regione storica della Germania, tra il Weser e il Reno) e visse al tempo di Carlo Magno (742-814); i suoi cinque fratelli e sorelle, tutti scelsero la vita religiosa, due di essi Wala e Adalhard divennero abati di Corvey. Dopo aver trascorso una giovinezza esercitando le virtù e pietà cristiane, sposò il duca di Sassonia, Ekbert, da lei amorevolmente curato durante una lunga malattia. Dalla loro felice unione nacquero cinque figli, dei quali tre scelsero la vita religiosa, una figlia la venerabile Hadwig, fu badessa ad Herford e nello stesso convento fu suora anche la figlia Adela; mentre il figlio, venerabile Varin divenne più tardi abate di Corvey; gli altri due figli occuparono posti di rilievo nella società dell’epoca. Insieme al marito Ekbert, condussero una vita cristiana esemplare e fecero costruire una chiesa ad Herzfeld (diocesi di Münster), seguendo le indicazioni ricevute in un sogno. Nell’811 quando aveva 45 anni, rimase vedova e Ida dopo aver sistemato dignitosamente i suoi figli, si ritirò presso la chiesa da lei fatta edificare ad Herzfeld, non lontano dal suo castello di Hoverstadt.Nel locale attiguo alla chiesa, dove prese a vivere, si dedicò ad opere di pietà, di mortificazione e di carità verso i poveri della regione, donando loro il necessario con l’utilizzo dei suoi beni.Ida, che veniva chiamata la “madre dei poveri”, contribuì in modo determinante a fondare la prima comunità cristiana della Westfalia meridionale. Morì ad Herzfeld il 4 settembre 825 e seppellita accanto alla chiesa, dove aveva già fatto seppellire il marito.Il 26 novembre 980 il vescovo di Münster, mons. Dodo, effettuò “l’elevazione” delle sue reliquie, cioè la canonizzò (proclamò santa), secondo il rituale della Chiesa di quell’epoca. Nella stessa data ci fu la prima processione (Identracht) con le sue reliquie per le strade di Herzfeld; la sua tomba divenne meta di pellegrinaggi. Sant’Ida è particolarmente invocata dalle donne in procinto di partorire; la sua festa si celebra il 4 settembre e ad Herzfeld è ricordata anche il 26 novembre, data della canonizzazione.

5. Beata Ida di Lovanio Monaca a Val-des-Roses - 13 aprile - Sec. XIII. Martirologio Romano: Nel monastero cistercense di Roosendaal nel Brabante, nell’odierna Olanda, beata Ida, vergine, che patì molto da parte del padre prima di entrare nella vita monastica e con l’austerità di vita imitò nel suo corpo la passione di Cristo. Vissuta nel XIII secolo, era figlia di un ricco mercante di vini che viveva nella operosa e dotta città di Lovanio e che, preoccupato solo di ammassare ricchezze e di assaporare i beni terreni, si contrariò molto quando la figlia, a diciott’anni, gli disse che intendeva farsi monaca: non le diede il consenso e la fece soffrire molto. Ida, già nota per la sua condotta di vita e i fenomeni mistici che si raccontavano nei suoi riguardi, alla fine riuscì a convincere il duro genitore. Entrò nell’abbazia cistercense di Val-de-Roses presso Malines, si dedicò alla preghiera, alla contemplazione e ai lavori manuali, tra i quali prediligeva la trascrizione dei libri; ma non rifiutava mai le incombenze più umili, sempre disponibile al servizio delle consorelle. I fenomeni mistici continuarono, con ripetute estasi e le furono attribuiti diversi prodigi e numerose conversioni. Morì il 13 aprile di un anno intorno al 1290.

6. Sant' Ita (Ida) Vergine - 15 gennaio. Nata presso Drum (contea di Waterford) Ita fu battezzata con il nome di Derthrea (Deirdre) o Dorotea. A circa quattordici anni si consacrò a Dio, probabilmente nelle mani di Declan di Ardmore. Migrò quindi nel territorio di Hy-Conaill, qualche miglio a Sud-Ovest di Limerick, fondando un monastero a Cluain Credail (Killeedy, baronia di Glenquin, contea di Limerick) ai piedi dello Sliabh Luachra. In seguito aprí una piccola scuola per bambini e si dice che san Erc le affidò il futuro san Brendano di Clonfert. Nota con l'appellativo di «Bianco sole delle donne del Munster» fu celebre per il suo ascetismo e per la pazienza nella malattia. Chiamata spesso la «seconda Brigida» di Irlanda, si fa menzione della sua morte nel 571, negli Annali di Inisfallen (ca. 1092) con la seguente frase: «Morte di Ita di Cluain, madre adottiva di Gesú Cristo e di Brendano». Martirologio Romano: Nel monastero di Clúain Credal in Irlanda, santa Ita, vergine, fondatrice di quel monastero. Nata presso Drum (contea di Waterford) Ita fu battezzata con il nome di Derthrea (Deirdre) o Dorotea. A circa quattordici anni si consacrò a Dio, probabilmente nelle mani di Declan di Ardmore. Emigrò quindi nel territorio di Hy-Conaill, qualche miglio a Sud-Ovest di Limerick, fondando un monastero a Cluain Credail (Killeedy, baronia di Glenquin, contea di Limerick) ai piedi dello Sliabh Luachra. In seguito aprí una piccola scuola per bambini e si dice che s. Erc le affidò il futuro s. Brendano di Clonfert. Nota con l'appellativo di "Bianco sole delle donne del Munster" fu celebre per il suo ascetismo e per la pazienza nella malattia. Chiamata spesso la "seconda Brigida" di Irlanda, si fa menzione della sua morte nel 571, negli Annali di Inisfallen (ca. 1092) con la seguente frase: "Morte di Ita di Cluain, madre adottiva di Gesú Cristo e di Brendano". Gli Annali riferiscono inoltre che nel 553 fu vinta una battaglia per le sue preghiere. La festa di Ita si celebra il 15 gennaio in tutti i calendari.

1 commento:

  1. Tanti auguri!
    Oggi è anche il m io onomastico...e pure della mia nonnina paterna!

    Baci...
    IdaLinda K.
    charmisanattitude.blogspot.com

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