Le Corbusier
pseudonimo di Charles-Edouard Jeanneret-Gris (La Chaux-de-Fonds, 6 ottobre 1887 – Roquebrune-Cap-Martin, 27 agosto 1965), è stato un architetto, urbanista, pittore e designer svizzero naturalizzato francese. Viene ricordato - assieme a Ludwig Mies van der Rohe, Walter Gropius e pochi altri - come un maestro del Movimento Moderno. Pioniere nell'uso del cemento armato per l'architettura, è stato anche uno dei padri dell'urbanistica contemporanea. Membro fondatore dei Congrès Internationaux d'Architecture moderne, fuse l'architettura con i bisogni sociali dell'uomo medio, rivelandosi geniale pensatore della realtà del suo tempo.Artigiano - come amava definirsi negli ultimi anni della sua vita - e insieme teorico di architettura, pittore, studioso e promotore culturale, Le Corbusier è stato oggetto di ininterrotta attenzione da parte tanto della critica quanto del pubblico. L'intensità e la frequenza delle sue prese di posizione nel dibattito internazionale (va detto che senza dubbio fu il più noto degli esponenti del razionalismo), la forza delle sue convinzioni e del desiderio di comunicarle ai colleghi e al pubblico anche attraverso una ricchissima attività editoriale, la consapevolezza della novità e originalità della propria ricerca hanno da sempre accompagnato il riconoscimento dell'eccezionalità delle sue opere e dei suoi progetti.
Le Corbusier ha sempre affiancato al lavoro di costruttore lo studio di progetti fortemente connotati in senso dimostrativo, a volte polemico, che hanno messo alla prova le nuove idee di architettura alle diverse scale, dall'oggetto di arredo alla città. Fra progetto e teoria ha continuamente costruito una sorta di "tensione sperimentale", lasciando poco spazio ai condizionamenti che l'ambiente professionale ha esercitato su altri esponenti del razionalismo europeo tra le due guerre. La ricerca di Le Corbusier, così come la sua adesione al razionalismo, espressa attraverso le opere, i disegni e gli scritti, si presenta dunque innanzitutto come enunciazione di una poetica. Una "ricerca paziente" che si applica a sovvertire e a trasformare i dati di ogni problema per mettere alla prova tutte le possibilità offerte dalla pratica del progetto.
Come scrittore, teorico e critico dell'architettura, ha sempre cercato il confronto anche con il pubblico dei non addetti e dunque, fin dai primi anni di attività, ha dedicato grande attenzione alla divulgazione dei principi e delle forme della nuova architettura, cercando la formula editoriale più adatta per affrontare il problema della terminologia specialistica e, soprattutto, del linguaggio delle avanguardie. Dalla costruzione di un vero e proprio vocabolario personale, alla messa punto di specifiche retoriche di persuasione che si avvalgono di un serrato contrappunto tra testi e immagini, tra caratteri tipografici differenti, disegni e fotografie, sino al continuo perfezionamento della scrittura (per quanto riguarda la scelta delle parole e la costruzione del periodo), nel contesto delle retoriche delle avanguardie Le Corbusier ha messo a punto tecniche di comunicazione assolutamente personali. che si collocano su un piano ora allusivo e poetico, ora esortativo, ora argomentativo.
Le Corbusier ha sempre affiancato al lavoro di costruttore lo studio di progetti fortemente connotati in senso dimostrativo, a volte polemico, che hanno messo alla prova le nuove idee di architettura alle diverse scale, dall'oggetto di arredo alla città. Fra progetto e teoria ha continuamente costruito una sorta di "tensione sperimentale", lasciando poco spazio ai condizionamenti che l'ambiente professionale ha esercitato su altri esponenti del razionalismo europeo tra le due guerre. La ricerca di Le Corbusier, così come la sua adesione al razionalismo, espressa attraverso le opere, i disegni e gli scritti, si presenta dunque innanzitutto come enunciazione di una poetica. Una "ricerca paziente" che si applica a sovvertire e a trasformare i dati di ogni problema per mettere alla prova tutte le possibilità offerte dalla pratica del progetto.
Come scrittore, teorico e critico dell'architettura, ha sempre cercato il confronto anche con il pubblico dei non addetti e dunque, fin dai primi anni di attività, ha dedicato grande attenzione alla divulgazione dei principi e delle forme della nuova architettura, cercando la formula editoriale più adatta per affrontare il problema della terminologia specialistica e, soprattutto, del linguaggio delle avanguardie. Dalla costruzione di un vero e proprio vocabolario personale, alla messa punto di specifiche retoriche di persuasione che si avvalgono di un serrato contrappunto tra testi e immagini, tra caratteri tipografici differenti, disegni e fotografie, sino al continuo perfezionamento della scrittura (per quanto riguarda la scelta delle parole e la costruzione del periodo), nel contesto delle retoriche delle avanguardie Le Corbusier ha messo a punto tecniche di comunicazione assolutamente personali. che si collocano su un piano ora allusivo e poetico, ora esortativo, ora argomentativo.
Cappella di Notre-Dame du Haut a Ronchamp (Francia)
Notre Dame du Haut è il nome di una cappella situata a Ronchamp, presso Belfort in Francia realizzata dall'architetto Le Corbusier secondo i canoni dell'architettura brutalista (vedi anche Razionalismo). È considerata uno dei più celebri esempi di moderna architettura religiosa. Iniziata nel 1950, la chiesa fu consacrata il 20 giugno 1955. La costruzione, situata sulla sommità di una collina, è in calcestruzzo armato. È costituita da un'unica navata di forma irregolare. Nei lati della navata sono ricavate tre piccole cappelle indipendenti che terminano in tre campanili di forma semi cilindrica. La copertura della chiesa è realizzata con una gettata di calcestruzzo modellata come se si trattasse di una grande vela rovesciata. Per aumentare il senso di leggerezza dell'insieme la copertura non appoggia direttamente sulle pareti ma su corti pilastrini affogati nella muratura delle medesime. In questo modo, osservando il soffitto dall'interno, si percepisce una lama di luce che penetra tra i muri e la vela in calcestruzzo, come se essa potesse quasi volar via da un momento all'altro. La luce entra inoltre da decine di aperture delle più varie forme. Feritoie, finestre, vetrate e frangisole che determinano suggestivi effetti di luce valorizzati dal contrasto tra il bianco dell'intonaco ed il grigio sporco del cemento. La chiesa è stata concepita per essere utilizzata anche all'esterno, dove, sotto l'ampio tetto, si trovano un altare e un pulpito. La costruzione può ospitare circa 200 persone.
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